Revenir au site

Prospettive del mercato dell’arte a metà 2025:

Cosa devono sapere le gallerie

22 septembre 2025

A metà 2025, l’ultimo rapporto Artnet Intelligence offre uno sguardo prezioso sul mercato globale dell’arte. Esso mostra cambiamenti chiari che influenzeranno il lavoro di gallerie, collezionisti e istituzioni nei prossimi mesi.

Oggi il mercato dell’arte non segue una sola direzione, ma è caratterizzato da contrasti: tra il segmento di alto livello in espansione e quello di fascia media in crisi, tra i mercati tradizionali e le nuove aree geografiche, e tra la trasparenza delle aste e la discrezione delle vendite private. Per le gallerie, comprendere questi contrasti è fondamentale per cogliere opportunità e affrontare le sfide.

Un mercato di contrasti

Il messaggio complessivo è di stabilità con sfumature. Le vendite ad alto valore rimangono solide: finora quest’anno, le vendite d’arte sono diminuite in quasi tutte le fasce di prezzo, tranne quella tra 1 e 10 milioni di dollari. Questo segmento ha generato 1,6 miliardi di dollari, con un aumento del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È stato anche l’unico segmento a registrare un aumento, circa 6,7%, nel numero di opere vendute rispetto al primo semestre 2024.

Totale vendite per categoria © Artnet

Le opere del dopoguerra e contemporanee rimangono le più redditizie, con oltre 1,8 miliardi di dollari di vendite nel primo semestre, in calo del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Queste opere fanno notizia e fissano i parametri di fiducia del mercato. Il designer François-Xavier Lalanne ha conquistato due posti nella top 10 delle opere del dopoguerra vendute all’asta nella prima metà del 2025. La sua scrivania monumentale a forma di rinoceronte ha più che triplicato la stima massima da Sotheby’s New York a giugno, dopo una gara d’asta di 13 minuti. Jean-Michel Basquiat, come sempre, domina la lista delle opere contemporanee, occupando sei dei primi dieci posti.

La categoria che ha registrato la contrazione maggiore è stata l’ultracontemporanea, con poco più di 117,2 milioni di dollari in vendite totali, in calo del 31,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo settore si è notevolmente raffreddato negli ultimi due anni, e meno opere ultracontemporanee (definite come quelle di artisti nati dopo il 1974) sono state messe all’asta. Ad esempio, il dipinto Majestic Mountains and Ripping River (Set of 4) (2017) dell’artista di Pechino Huang Yuxing, nella sua palette caratteristica Day-Glo, è stato venduto a 5,1 milioni di dollari alla China Guardian Auctions della sua città natale a maggio, superando di gran lunga la stima massima.

Jean-Michel Basquiat, Untitled III (from The Figure portfolio), 2023 disponibile su Artsper

Pressione sul mercato medio

Nel frattempo, la fascia media di mercato è sotto pressione. I collezionisti acquistano con maggiore selettività, valutando attentamente la presenza istituzionale e il percorso di mercato di un artista. Si tratta di un cambiamento rispetto alla frenesia speculativa di qualche anno fa, quando i giovani artisti potevano vedere i loro prezzi esplodere dall’oggi al domani. Oggi l’attenzione è tornata alla qualità e alla sostenibilità.

È degna di nota anche la crescente presenza di artiste donne e di artisti non occidentali. La loro inclusione nelle esposizioni museali, nei cataloghi delle gallerie e nelle vendite non è più un’eccezione, ma una tendenza strutturale. Ad esempio, 13 donne figurano tra le 100 artiste contemporanee più vendute all’asta, rispetto alle 10 dello stesso periodo dell’anno scorso. Solo una donna (Yayoi Kusama) compare nella top 20. Per le gallerie, questo rappresenta un’opportunità chiara: ampliare la rappresentanza artistica non solo per rispondere alla domanda dei collezionisti, ma anche per allinearsi ai racconti istituzionali che determinano il valore a lungo termine.

Yayoi Kusama, Pumpkin (yellow), Circa 2021 disponibile su Artsper

Dinamiche regionali

La suddivisione regionale mette in luce le performance disomogenee del mercato.

  • Stati Uniti: Gli Stati Uniti restano il motore del segmento hind end del mercato, soprattutto a New York, dove le vendite serali confermano un forte interesse per opere di qualità museale. Per le gallerie con ambizioni internazionali, gli USA rimangono il terreno più sicuro per transazioni ad alto valore.
  • Europa: Nonostante le preoccupazioni economiche, Londra e Parigi mostrano una resilienza notevole. Le grandi fiere e la forza delle istituzioni culturali continuano a stimolare l’interesse dei collezionisti. Parigi, in particolare, consolida il suo ruolo di hub globale, offrendo nuove opportunità alle gallerie che cercano visibilità.
  • Asia: Hong Kong e Cina continentale, un tempo considerati i mercati in più rapida crescita, affrontano attualmente alcune difficoltà. La debolezza delle valute e il rallentamento economico hanno moderato la domanda, spingendo a un approccio più prudente. Il potenziale a lungo termine rimane indiscutibile, ma nel breve periodo occorre strategia e cautela.

Totale delle vendite per paese © Artnet

Per le gallerie, questo significa che la crescita dipende da un equilibrio geografico: puntare sui mercati occidentali resilienti, mantenendo una presenza a lungo termine in Asia senza sovraimpegnarsi nel breve periodo.

Aste, vendite private e ruolo delle gallerie

Una delle tendenze principali è l’evoluzione del comportamento dei collezionisti tra canali pubblici e privati.

Le case d’asta continuano a ottenere buoni risultati nell’alto di gamma, ma molti collezionisti preferiscono sempre più le vendite private. Per questi acquirenti, discrezione, relazioni personali e opportunità selezionate sono più attraenti della visibilità di un’asta pubblica.

Qui le gallerie hanno un vantaggio strategico. Una galleria non è solo venditrice di opere, ma anche consulente di fiducia e partner a lungo termine per i collezionisti. La capacità di guidare i clienti, anticipare i loro interessi e garantire l’accesso a opere eccezionali rafforza il ruolo centrale delle gallerie in un mercato dove fiducia ed esclusività contano più che mai.

Presenza digitale: dall’opzione all’essenziale

Un altro punto chiave del rapporto: il digitale non è più una questione di innovazione, ma uno standard. Le vendite online e ibride si sono stabilizzate rispetto al boom del periodo pandemico, ma i collezionisti le considerano ormai parte integrante del percorso d’acquisto.

Gli acquirenti si aspettano:

  • Cataloghi digitali fluidi, con foto professionali e informazioni dettagliate.
  • Dati trasparenti e affidabili su prezzi e provenienza.
  • Accesso sicuro alle opere tramite piattaforme online prima di finalizzare l’acquisto.

Per le gallerie, investire nel digitale non significa solo raggiungere più persone: significa costruire credibilità e fiducia. La prima impressione di una galleria passa spesso dalla sua presenza online, molto prima che un collezionista entri in galleria o visiti uno stand fieristico.

Takeaways principali per le gallerie

Puntare sulla qualità

Le vendite più forti confermano che qualità e reputazione generano valore. E' necessario focalizzarsi su artisti con supporto istituzionale consolidato o in crescita.

Abbracciare la diversità

Artiste donne e artisti non occidentali rappresentano un cambiamento strutturale. Ampliare la rappresentanza apre nuove opportunità.

Curare le relazioni con i clienti

Con la crescita delle vendite private, l’engagement personalizzato, la fiducia e il consiglio curatoriale diventano asset fondamentali.

Rafforzare gli standard digitali

Gli acquirenti si aspettano eccellenza digitale; la presentazione online delle opere impatta direttamente sul loro potenziale di vendita e fare affidamento su una piattagorma digitale come Artsper è diventato essenziale.

David Hockney, Title Page (from the Blue Guitar portfolio), 1977 available on Artsper

Prospettive per il secondo semestre 2025

Il mercato dell’arte attraversa un periodo di incertezza, e alcuni galleristi stanno sperimentando nuovi modelli. Leo Koenig, gallerista newyorkese con 30 anni di esperienza, ha adottato un approccio a tre livelli: una piccola galleria sull’Upper East Side, attività stagionale a Palm Beach e una galleria temporanea ad Andes, nei Catskills, offrendo ai collezionisti esperienze immersive tra arte e natura. Questa strategia riduce i costi e genera entusiasmo tra i visitatori.

Al contrario, altri, come Clearing Gallery, hanno dovuto chiudere le loro gallerie a causa degli alti costi operativi e dei canoni insostenibili, ammettendo che gestire una galleria richiede energia e impegno enormi. Tuttavia, alcuni vedono nella contrazione attuale l’inizio di una fase nuova e positiva, paragonandola a un cambiamento evolutivo: «i dinosauri sono stati spazzati via; ecco l’ascesa dei mammiferi».

Per concludere, le prospettive per la seconda metà del 2025 rimangono di prudente ottimismo. Le grandi fiere in Europa e negli Stati Uniti, insieme alla stagione autunnale delle aste, stabiliranno il tono per il resto dell’anno. Il messaggio generale è già chiaro: il mercato si consolida attorno a qualità, professionalità e fiducia.

Parola finale per i nostri partner

In Artsper, vediamo questi cambiamenti come un invito all’azione per le gallerie. Il panorama può sembrare selettivo, ma è anche ricco di opportunità. I collezionisti cercano fiducia, competenza e nuove prospettive, valori che le gallerie sono particolarmente in grado di offrire.

Con l’evoluzione del mercato, la nostra missione resta quella di supportare le gallerie in questo percorso: offrire visibilità, strumenti e approfondimenti per raggiungere i collezionisti dove si trovano oggi e dove saranno domani.