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Comprendere l’Art Basel & UBS Art Market Report 2025

22 avril 2025

Unisciti a noi per esplorare il cuore pulsante del mercato dell’arte attraverso l’Art Basel & UBS Art Market Report 2025. Questo rapporto completo offre preziose informazioni sul mercato globale dell’arte e degli oggetti d’antiquariato nel 2024, fornendo un’analisi dettagliata delle tendenze e dei cambiamenti nel settore. Basato su un ampio insieme di dati raccolti da Arts Economics, il report integra informazioni provenienti da fiere d’arte, gallerie, case d’asta, collezionisti, database artistici e finanziari, nonché opinioni di esperti del settore. Scopri gli ultimi risultati e come queste dinamiche stanno plasmando il futuro del mondo dell’arte.

Panoramica

Il mercato globale dell’arte ha continuato a soffrire nel 2024, con un calo delle vendite del 12%, raggiungendo circa 57,5 miliardi di dollari. È stato il secondo anno consecutivo di contrazione, influenzato da tensioni geopolitiche persistenti, difficoltà economiche e cambiamenti nel comportamento degli acquirenti post-pandemia. Secondo Claire McAndrew, autrice del report annuale Art Basel, il 2024 è stato segnato dall’incertezza: i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, insieme alle imminenti elezioni negli Stati Uniti e in Europa, hanno spinto molti collezionisti e venditori alla cautela, in particolare nel segmento più alto del mercato. Sebbene alcune incertezze siano state chiarite, emergono nuovi rischi, soprattutto legati alle politiche commerciali. Decisioni politiche potrebbero influenzare inflazione, tassi d’interesse e valute, con potenziali ripercussioni sulla crescita del mercato dell’arte.

Allo stesso tempo, l’aumento dei costi interni ed esterni è diventato una delle principali preoccupazioni per le gallerie. Molte faticano a mantenere la redditività e si stanno concentrando sulla gestione di queste spese crescenti.

Vendite

Le vendite del mercato globale dell’arte sono diminuite del 12% nel 2024, soprattutto a causa del rallentamento nel segmento di fascia alta, già in calo dal 2023. Nonostante ciò, il numero di opere vendute dalle gallerie è rimasto stabile, salendo leggermente da 156 a 157. Molti galleristi hanno spiegato che, pur registrando un calo del valore totale, sono riusciti a vendere più opere a prezzi accessibili o a offrire condizioni più vantaggiose per adattarsi al contesto difficile.

Fatturato Annuale dei Mercanti d’Arte nel 2024, fonte: Arts Economics

Le gallerie più piccole, con vendite annuali inferiori a 250.000 dollari, hanno registrato la crescita maggiore (+17%). Anche quelle con fatturati compresi tra 1 e 5 milioni sono cresciute del 10%. Al contrario, le gallerie più grandi hanno registrato un calo: -3% per quelle nella fascia 5–10 milioni e -9% per quelle sopra i 10 milioni, segnando il secondo anno consecutivo di declino per entrambi i segmenti.

Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato mondiale, con il 43% delle vendite globali, nonostante un calo del 9% dovuto all’incertezza elettorale. Il Regno Unito è tornato al secondo posto con il 18%, seguito dalla Cina al 15%. La Francia ha registrato un calo del 10%, scendendo a 4,2 miliardi di dollari, ma mantenendo una quota stabile del 7% e il quarto posto globale. Nell’UE, le vendite complessive sono calate dell’8% a 8,3 miliardi. In Asia, i risultati sono stati misti: la Corea del Sud ha perso il 15%, mentre il Giappone è cresciuto del 2%, andando in controtendenza.

Quota di Mercato Globale dell’Arte per Valore nel 2024, fonte: Arts Economics

Rappresentanza artistica

A differenza degli anni precedenti, nel 2024 i settori più tradizionali del mercato dell’arte (come la pittura moderna) hanno superato il contemporaneo (artisti nati dopo il 1945). I galleristi hanno segnalato che i prezzi più alti riguardavano perlopiù nomi affermati, mentre gli artisti contemporanei più giovani hanno continuato a vendere, ma a prezzi più contenuti. Pittura, scultura e opere su carta sono rimasti i media più venduti.

Quota del Valore delle Vendite dei Galleristi per Medium nel 2024, fonte: Arts Economics

La rappresentanza femminile tra gli artisti promossi dalle gallerie è cresciuta gradualmente. Le gallerie del mercato primario sono state le più attive, con il 46% del loro portfolio composto da artiste, in aumento rispetto al 42% del 2022. Anche le vendite di opere di artiste sono salite al 42%, proseguendo una tendenza positiva iniziata nel 2018. Sebbene le artiste siano ancora una minoranza, un piccolo gruppo ha acquisito un ruolo sempre più rilevante nei ricavi delle gallerie.

Canali di vendita

Nel 2024 le modalità di vendita dell’arte hanno continuato a evolversi, proseguendo i cambiamenti avviati durante la pandemia. Le fiere d’arte si sono confermate un canale fondamentale per le vendite e per entrare in contatto con nuovi collezionisti, specialmente a livello internazionale. Tuttavia, i costi di partecipazione—viaggi, spedizioni, alloggi e altre spese—sono diventati una delle principali sfide per le gallerie e lo rimarranno anche in futuro.

Nonostante l’aumento dei costi, le vendite alle fiere sono cresciute leggermente, con un ruolo ancora più centrale per quelle internazionali. Questo sottolinea quanto l’esperienza fisica e il senso di comunità siano ancora preziosi nel mondo dell’arte.

Parallelamente, i canali online hanno continuato a evolversi. I galleristi si affidano sempre più alle proprie piattaforme digitali per raggiungere i collezionisti, sviluppando una solida strategia omnicanale che unisce fisico e digitale.

Le vendite e-commerce si sono mantenute stabili al 18% del mercato totale—meno del picco del 25% nel 2020, ma comunque il doppio rispetto al 2019. Le vendite esclusivamente online sono risultate particolarmente rilevanti per le opere di fascia più bassa: il 62% di queste vendite ha riguardato opere sotto i 50.000 dollari.

Quota del valore delle vendite online vs offline nelle aste di belle arti per fascia di prezzo nel 2024, crediti Arts Economics.

Nel complesso, i collezionisti ad alto patrimonio continuano a preferire vedere le opere di persona, soprattutto nelle mostre. Tuttavia, quando sono interessati a un’opera specifica, si sentono sempre più a loro agio nell’acquistarla online senza visitare fisicamente la galleria. I dati del settore dimostrano che l’e-commerce resta un canale cruciale per attrarre nuovi acquirenti, sia attraverso le gallerie che tramite le aste.

Uno sguardo al futuro

Sebbene il mercato dell’arte sembri relativamente resistente ad alcune delle sfide del 2025, il rischio crescente di protezionismo e nazionalismo economico potrebbe avere ripercussioni più serie sul lungo periodo. Guardando al 2025, il 33% dei galleristi prevede un miglioramento delle vendite, il 47% spera in un anno stabile e il 19% si aspetta un calo.

Sulla base dei principali risultati dell’Art Basel & UBS Art Market Report 2025, ecco alcune raccomandazioni strategiche per le gallerie che vogliono navigare al meglio l’attuale scenario del mercato dell’arte.

1. Diversificare la fascia di prezzo: Le gallerie dovrebbero includere più opere di fascia media e accessibile nel proprio portfolio, offrendo opzioni di pagamento flessibili o sconti per attirare acquirenti più titubanti.

2. Investire su artiste e gruppi sottorappresentati: Aumentare la presenza di donne e artisti meno rappresentati è fondamentale. Un modo efficace è valorizzarli nelle strategie di comunicazione e curatela per attrarre un pubblico più ampio e sensibile ai temi sociali.

3. Ottimizzare le strategie digitali e omnicanale: Collaborare con piattaforme digitali come Artsper, che offrono un’ottima visibilità, strumenti e-commerce integrati e un pubblico internazionale curato. Le gallerie possono affiancare la loro presenza fisica (fiere, mostre) alla portata globale e alla flessibilità digitale di Artsper, costruendo una solida strategia omnicanale in linea con i comportamenti attuali dei collezionisti. Inoltre, Artsper può fornire dati e insight per comprendere meglio i propri acquirenti e personalizzare l’offerta di conseguenza.

Resta aggiornato con Artsper per scoprire le ultime tendenze e gli approfondimenti che stanno plasmando il futuro del mercato dell’arte.