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NFT Art: dal boom al crollo

Cosa devono sapere le gallerie nel 2025

24 juin 2025

La rivoluzione dell’arte NFT aveva promesso di trasformare radicalmente il mondo dell’arte. Consentendo agli artisti digitali di creare, autenticare e vendere le proprie opere tramite la tecnologia blockchain, gli NFT hanno aperto una nuova frontiera per la creatività e la proprietà digitale. Nel 2021, il mercato dell’arte NFT ha raggiunto un volume di scambi record pari a 2,9 miliardi di dollari. Ma all’inizio del 2025, quel numero è crollato a soli 23,8 milioni, con un calo di oltre il 90%.

In questo articolo, Artsper analizza l’ascesa e la caduta dell’arte NFT, offrendo spunti e lezioni fondamentali per le gallerie che si muovono in uno spazio digitale in continua evoluzione.

Il boom degli NFT: una nuova frontiera per l’arte e il collezionismo

Gli NFT (token non fungibili) hanno introdotto nel mondo dell’arte un concetto rivoluzionario: la possibilità di provare la proprietà e l’autenticità delle opere digitali tramite la blockchain. A differenza dei file digitali tradizionali, gli NFT garantivano una scarsità verificabile, rendendo l’arte digitale collezionabile per la prima volta.

Grazie a questa innovazione, le piattaforme di arte digitale sono esplose in popolarità e una nuova generazione di collezionisti – dagli investitori crypto esperti di tecnologia agli amanti dell’arte contemporanea – si è lanciata nell’acquisto di opere basate su NFT.

Beeple, EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS, 1981, © Christie’s

Una delle figure più influenti di questo movimento è Beeple, pseudonimo dell’artista digitale americano Mike Winkelmann. Beeple è noto per il suo progetto “Everydays”, in cui ha creato un’opera digitale ogni giorno per oltre 13 anni. Le sue creazioni fondono temi futuristici e cultura pop con riflessioni sociali. Nel marzo 2021, il suo collage digitale “Everydays: The First 5000 Days” è stato venduto all’asta da Christie’s per 69,3 milioni di dollari, diventando la prima opera interamente digitale ad essere battuta da una grande casa d’aste e consacrando così gli NFT come una forza concreta nel mercato dell’arte.

Cosa è andato storto? Le cause del declino

Nonostante l’entusiasmo iniziale, il mercato dell’arte NFT ha subito una brusca correzione. Le cause principali del crollo includono:

  • Speculazione invece che contenuto: molti acquirenti si sono lanciati nel mercato sperando in guadagni rapidi, più che mossi da una reale passione per l’arte. Quando la febbre speculativa si è spenta, anche la domanda è calata.
  • Saturazione del mercato: il flusso continuo di nuovi progetti – spesso affrettati e privi di profondità artistica – ha saturato l’attenzione dei collezionisti, abbassando la qualità complessiva dell’offerta.
  • Impatto ambientale: l’impronta di carbonio di alcune blockchain ha sollevato dilemmi etici, spingendo artisti e collezionisti a rivedere la propria partecipazione.
  • Incertezza normativa e di mercato: la crescente attenzione dei regolatori e i rapidi cambiamenti nelle piattaforme hanno minato la fiducia nel sistema.

Volume e numero di vendite annuali di NFT artistici, © DappRadar

Artsper e gli NFT

Attualmente, Artsper non tratta NFT. Le gallerie che collaborano con la piattaforma si concentrano sull’offerta di opere tangibili, che siano fisiche o digitali realizzate con strumenti digitali. Queste opere digitali, è importante precisarlo, non sono collegate alla blockchain né tokenizzate: si tratta di creazioni originali che hanno valore per la loro qualità artistica e unicità. Questo approccio consente alle gallerie di valorizzare la creatività digitale mantenendo al tempo stesso un quadro di riferimento solido e affidabile, senza le incertezze e la volatilità tipiche del mercato NFT.

Clément Dezelus, Palm House, 2016 — disponibile su Artsper

Cosa dovrebbero fare le gallerie oggi: ripensare l’arte digitale oltre gli NFT

Con l’ondata NFT ormai alle spalle, le gallerie hanno l’opportunità di riconsiderare il ruolo dell’arte digitale nelle proprie strategie future. Ecco alcuni punti chiave:

1. Sostenere l’arte digitale oltre la blockchain

L’arte digitale può avere significato anche senza essere tokenizzata. Le gallerie dovrebbero promuovere opere digitali di alta qualità, originali e verificabili tramite metodi tradizionali.

2. Creare esperienze ibride

Sperimentare mostre innovative che fondano arte fisica e digitale. Le esposizioni ibride possono attrarre sia collezionisti tradizionali che un pubblico tech-oriented, interessato all’intersezione tra arte e tecnologia.

3. Puntare su una strategia digitale a lungo termine

Le mode legate agli NFT possono passare, ma l’arte digitale è destinata a restare. Le gallerie dovrebbero investire in progetti che puntano sull’integrità artistica, sulla narrazione visiva e sull’innovazione digitale con valore reale.

Il futuro degli NFT e dell’arte contemporanea

Il crollo del mercato NFT segna un momento cruciale per gallerie, artisti e collezionisti. Una lezione emerge con chiarezza: il successo duraturo nello spazio digitale non si costruisce sull’hype, ma sull’autenticità e sulla qualità.

Nel 2025, le gallerie più lungimiranti si stanno allontanando dalle piattaforme blockchain instabili per costruire fiducia attraverso mostre digitali curate, che premiano l’integrità artistica rispetto alla speculazione.

Che siano fisiche o digitali, le opere che resistono nel tempo sono quelle radicate nel significato, non quelle legate a tendenze passeggere.

Bill Kane, EM2020-104, 2019 disponibile su Artsper